La Nuova Sardegna

SASSARI. La sede operativa era nel centro storico di Sassari, in via Lamarmora, ma il gruppo criminale
aveva attività su tutto il territorio nazionale. Spavaldo e cinico, non ha mai messo nel conto l’ipotesi che
l’organizzazione potesse essere individuata e smantellata dalle forze dell’ordine. Per mesi hanno sfruttato
giovani connazionali clandestine, minacciandole, ricattandole e – in qualche caso – violentandole.
Obbligandole ad abortire in condizioni tali da fare rischiare loro la vita. Sono stati i carabinieri della
compagnia di Porto Torres – con una attività investigativa cominciata meno di un anno fa – a interrompere gli
affari di un gruppo formato essenzialmente da nigeriani. Ieri, alle prime luci dell’alba, a Sassari e a Vercelli,
50 carabinieri della compagnia di Porto Torres guidati dal capitano Romolo Mastrolia con il supporto dei
Cacciatori di Sardegna, hanno fermato 10 persone (una è riuscita a scappare e per lei è stato emesso un
mandato di cattura europeo) nei confronti delle quali sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza per i reati
di tratta di persone, prostituzione minorile, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento
della prostituzione, violenza sessuale, estorsione, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti di
identificazione falsi, minacce e violenza privata (tutti in concorso tra loro). Nel corso dell’operazione sono
stati recuperati anche 23 ovuli contenenti complessivamente 140 grammi di cocaina e 160 di eroina, oltre a
materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente: la conferma che parte dei proventi dallo
sfruttamento della prostituzione vengono investiti nel mercato della droga. Leggi…

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