Lavoro minorile, il climate change aumenta lo sfruttamento dei bambini

Attualità

Corriere della Sera

ROMA – Più di 83 milioni di bambini in tutto il mondo ogni giorno sono costretti a lavorare,
rinunciando a studiare e mettendosi su un percorso di povertà ed esclusione sociale. È anche il
cambiamento climatico a mettere a repentaglio la loro sopravvivenza, a spingere i minori a lavorare
per far fronte all’impoverimento della famiglia, e a migrare. Oltre mezzo miliardo di bambini
vive in aree colpite da continue inondazioni e quasi 160 milioni di bambini subiscono gli effetti
della siccità. Nella Giornata mondiale contro il lavoro minorile il nuovo rapporto “The neglected
link” – Il legame dimenticato, effetti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sul lavoro
minorile – lanciato dalla Ong Terre des Hommes illustra come i problemi ambientali abbiano un
impatto diretto sul lavoro minorile, sia per la spinta iniziale a intraprenderlo – anche attraverso la
migrazione – oltre che sulle condizioni di lavoro, l’esposizione a sostanze tossiche pericolose e i
rischi di sfruttamento. «Se si vuole eliminare il lavoro minorile è necessario tenere in
considerazione le conseguenze dei cambi climatici e integrare nelle politiche di protezione
dell’ambiente i diritti dell’infanzia», spiega Raffaele K. Salinari, Presidente di Terre des Hommes
Italia. Leggi…

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