Corriere della Sera

Tavolo di lavoro permanente con Padova, Treviso, Venezia e Vicenza. «Non bastano i singoli comuni»

TREVISO – Si allarga il tavolo di lavoro dei sindaci per la lotta all’accattonaggio. Entra a far parte del coordinamento di sicurezza metropolitana, assieme a Padova, Venezia e Treviso, anche la città di Vicenza. «Abbiamo deciso di crescere e lavorare insieme mettendo in campo un gruppo di lavoro permanente che si riunirà a cadenza fissa mettendo in campo azioni a breve e medio termine – ha spiegato il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Treviso Roberto Grigoletto – unendo competenze, profili e banche dati diverse. Vicenza ha dato la sua disponibilità ad entrare in questo coordinamento. Affronteremo il fenomeno, molto delicato e complesso, con l’introduzione di provvedimenti contingenti che funzionano da deterrenti contro il propagarsi dell’accattonaggio molesto e legato a forme di malavita. E a breve chiederemo udienza ai presidenti di commissione in Senato e alla Camera perché sia previsto un intervento legislativo contro lo sfruttamento dell’accattonaggio».

Assieme a Grigoletto per dare avvio al tavolo di lavoro c’erano anche l’assessore alla sicurezza di Padova Giovanni Battista Di Masi e il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Venezia Sandro Simionato. «La complessità del fenomeno richiede risposte immediate ed efficaci» ha detto Simionato, ritenendo necessario il coinvolgimento anche della Comunità Europea e non solo del Governo per un’azione concreta. «Dobbiamo capire come arginare questo fenomeno e capire se ha le caratteristiche del racket, e in questo caso servono interventi diversi perché non bastano i soli Comuni e le polizie locali» ha aggiunto. Il provvedimento contingente di cui parlano i sindaci è una forma di allontanamento dal territorio italiano che andrebbe a colpire l’accattone molesto riconosciuto legato al racket dell’elemosina. In città come Venezia, Padova e Vicenza è già stato attivato, con successi diversi. A Treviso partirà da martedì prossimo.

 

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