Braccianti e caporalato: la lunga storia delle proteste e delle riforme

Attualità

Corriere della Sera

La presidente della Camera riceve i braccianti pugliesi mentre il Senato ha approvato le nuove norme sul caporalato. Il tema era d’attualità anche 45 anni fa, come raccontava

La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato, la mattina del 1° agosto, una delegazione di braccianti pugliesi e ha partecipato alla presentazione del rapporto Agromafie e caporalato, della Flai Cgil. Non a caso: l’aula del Senato ha approvato le nuove norme per il «contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura»; e anche su «Norme in materia di contrasto al fenomeno del caporalato». Un problema antico, che sembrava in gran parte superato. Ma che invece, negli ultimi anni, si è ripresentato in tutta la sua gravità. E non soltanto per i fenomeni di sfruttamenti degli immigrati, clandestini o meno.

45 anni fa le proteste

Coincidenza vuole che, esattamente 45 anni fa, la Puglia era attraversata da grandi proteste bracciantili. Un fatto storico ricorrente, anche questo. Ma tra il fine luglio e l’inizio d’agosto del 1971, come raccontava il Corriere della Sera, le vertenze sindacali e gli scioperi trovarono ascolto a Roma. Il 4 agosto, il ministro del Lavoro Carlo Donat-Cattin convocò il presidente della Confagricoltura, Alfredo Diana, e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria che aderivano a Cgil, Cisl e Uil. Nel frattempo, l’8 giugno 1971, ilCorriere aveva iniziato a pubblicare un’inchiesta proprio sulla Puglia, la penultima, di un lungo reportage intitolato Italia Settanta. A occuparsi della più dinamica regione meridionale, la cosiddetta «Locomotiva del Sud», erano stati Giovanni Russo, Vittorio Notarticola, Cesare Zappulli e Antonio Cederna… Leggi

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