Caporalato, 3 indagati per i 12 migranti morti a Foggia nello schianto di un furgoncino

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La Repubblica

La procura di Larino, che indaga sull’incidente di Lesina, ha iscritto nel registro degli indagati gli amministratori dell’azienda molisana “Di Vito” che aveva assunto la maggior parte dei braccianti coinvolti

La Procura della Repubblica di Larino ha iscritto tre persone nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul caporalato. Le indagini sono partite dopo la strage di braccianti avvenuta il 6 agosto scorso lungo la statale 16 tra San Severo e Termoli e che ha portato alla morte di 12 migranti, stipati nel furgoncino che si è scontrato frontalmente con un Tir che proveniva nel senso opposto di marcia.
In quella carneficina solo due africani e il conducente del Tir si sono miracolosamente salvati. Tra gli indagati –  secondo prime indiscrezioni – ci sarebbero anche gli amministratori dell’azienda “Di Vito”, che si trova a Campomarino in provincia di Campobasso. Azienda che ha destinato alcuni ettari di terreno alla coltivazione dei pomodori.

Presso  la ditta  “Di Vito” avrebbero lavorato solo 7 dei 14 migranti che viaggiavano a bordo del furgoncino. Ma secondo fonti investigative in realtà erano occupati tutti i 14 braccianti agricoli; sebbene formalmente risultassero impiegati in altre aziende dislocate sul territorio Foggiano, come Cagnano Varano e Apricena.

Per questo secondo filone di inchiesta, il primo riguardava l’incidente stradale, stanno lavorando anche i magistrati della Procura della Repubblica dauna, competenti perché l’incidente mortale è avvenuto nel foggiano. Già nelle ore immediatamente successive alla tragedia i carabinieri del comando provinciale di Foggia hanno acquisito la documentazione della ditta  ‘Di Vitò per cercare di stabilire la posizione lavorativa dei migranti. In particolare le condizioni contrattuali, gli  orari e i relativi compensi.

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