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Paghe basse, anche inferiori ai due euro all’ora, per raccogliere pomodori nei campi sotto il sole cocente dalle prime ore del mattino fino alla sera: queste sono le condizioni di lavoro nella realtà del caporalato, il fenomeno illegale dello sfruttamento dei lavoratori agricoli.

Sabato 4 e lunedì 6 agosto 2018, nella provincia di Foggia, in Puglia, si sono verificati due incidenti stradali che hanno provocato in totale la morte di 16 persone. Le vittime erano tutti cittadini stranieri che tornavano dai campi dopo aver raccolto pomodori e che viaggiavano a bordo di un furgone assieme ad altri compagni di lavoro.

Il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro, che sta indagando sull’incidente, ha rilasciato un’intervista a TPI.itin cui racconta:  “Ne ho viste tante nella mia vita, ho visto i morti ammazzati, sparati, però, vedere tutti quei corpi, 12 persone più due feriti, all’interno di questo furgone, stipati, con mani e braccia spezzate, mi ha sconvolto. Alcuni erano molto giovani, sembrava una scena da girone infernale dantesco”.

Ma cos’è il caporalato e cosa è cambiato per i lavoratori e per i datori di lavoro con la legge approvata?

Cos’è il caporalato?

L’espressione “caporalato” indica l’intermediazione illegale tra lavoratore e datore di lavoro. I caporali sono coloro che reclutano manodopera per impiegarla presso terzi in condizioni di sfruttamento. Il fenomeno interessa prevalentemente il settore agricolo, ma può registrarsi anche nell’edilizia.

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