Caporalato, il racket requisisce i casolari e li “affitta” ai braccianti Ma nessuno denuncia
CHIARA SPAGNOLO
I CASOLARI REQUISITI dai caporali, per ammassarvi i braccianti che raccolgono angurie e pomodori nell’hinterland di Nardò, sono decine. Le denunce per occupazione abusiva di quegli edifici, zero. L’inchiesta sulla morte di Mohamed, il sudanese di 47 anni deceduto mentre lavorava in un’azienda agricola, ha riportato alla luce l’esistenza di un’organizzazione criminale viva e vegeta. Che nel 2012 ha traballato grazie all’operazione Sabr (che portò in carcere 22 persone accusate di riduzione in schiavitù) e oggi è più solida che mai. Al punto da poter disporre delle case abbandonate nelle campagne fra Copertino, Nardò, Galatone, Porto Cesareo – e poi su, verso Avetrana – a proprio piacimento. Con il placet dei proprietari, che hanno più paura di mettersi contro i “capi neri” che di infrangere la legge italiana….leggi
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