Frosinone, assunta come badante costretta a fare la prostituta: arrestato il suo aguzzino

Il Messaggero

Un lavoro sicuro come badante, in un piccolo paese al centro dell’Italia, ma per una ucraina di 37 anni, che si riteneva più fortunata di altre sue connazionali, i guai sono iniziati quando ha messo piede in una casa ad Arpino. Lì dove doveva ritrovare il calore di un nucleo familiare, ben presto si è accorta di essere capitata in un girone dantesco, perché il suo aguzzino era il suo datore di lavoro.
L’uomo di 63 anni è stato tratto in arresto la scorsa notte con l’accusa di minacce, lesioni e sfruttamento alla prostituzione. La ragazza era costretta, secondo quanto ha raccontato ai Carabinieri della compagnia di Sora, a vendere il proprio corpo sotto la minaccia da un fucile da caccia ed a consegnare il denaro incassato durante gli incontri al suo persecutore. Dopo mesi di botte e minacce all’ultimo scatto d’ira del suo aguzzino, che ha cercata di aggredirla con un coltello da cucina, la ragazza si è fatta coraggio ed è scappata ed ha raccontato tutto ai carabinieri.

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