Gran Bretagna: dopo le nozze forzate, la beffa. Il marito sgradito arriva anche oltremare

Repubblica

Secondo un’inchiesta del Times, le donne “vendute” o costrette al matrimonio dalle famiglie non riescono a impedire la concessione del visto ai coniugi

LONDRA – Dare il visto per il Regno Unito al marito straniero di una donna britannica è quasi un automatismo, anche in tempi di frontiere che risorgono. Il ricongiungimento familiare è un meccanismo in apparenza benefico, ma in certe occasioni può portare risultati devastanti. E’ il caso delle giovani di famiglia asiatica, spesso costrette dai genitori a matrimoni forzati nel Paese d’origine, che una volta ritornate in Gran Bretagna cercano di sganciarsi dal legame sgradito.

Ma l’Home Office, il ministero degli Interni, non ascolta ragioni e permette ai coniugi di stabilirsi nel Regno Unito, ricostruendo l’unione non voluta dalle mogli e spesso trasformando la loro vita in un inferno.

Secondo un’inchiesta del Times, sono almeno 90 i casi di donne di nazionalità britannica che hanno cercato di bloccare la concessione del visto ai mariti, senza però ottenere alcuna tutela dal ministero. In genere, riferiscono le Organizzazioni non governative citate dal quotidiano, si tratta di casi di violenza, o comunque di unioni non consensuali, a volte “comprate” o acquisite come compensazione di un debito, secondo la tradizione di Paesi come Pakistan, India, Bangladesh e Emirati Arabi Uniti.

Il fenomeno è molto più esteso rispetto ai casi denunciati, dicono a Karma Nirvana, un’organizzazione che tutela le donne forzate al matrimonio.

Continua a leggere

Menu