GRETA: pubblicato il 2° Rapporto di valutazione sull’Italia – Strasburgo, 25 gennaio 2019

Strasburgo, 25 gennaio 2019

L’Italia ha adottato ulteriori misure per combattere la tratta di esseri umani, secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dal Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA), ma alcune questioni continuano a destare preoccupazione.

La relazione valuta gli sviluppi a partire dalla pubblicazione della prima relazione di valutazione di GRETA sull’Italia nel 2014 per quanto riguarda l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani.

I passi positivi compiuti dalle autorità italiane comprendono emendamenti al codice penale e l’adozione di una legge che rafforza la protezione dei minori non accompagnati, compresi i minori vittime della tratta. Tuttavia, GRETA teme che la legislazione recentemente adottata, che esclude i richiedenti asilo dall’accesso ai centri di accoglienza, rischia di lasciare le possibili vittime della tratta senza assistenza.

Altri sviluppi incoraggianti includono l’adozione del Primo Piano d’Azione nazionale contro la tratta di esseri umani e un “Programma unico per l’emergenza, l’assistenza e l’integrazione sociale delle vittime della tratta e dello sfruttamento“. GRETA accoglie con favore il notevole aumento dei finanziamenti di bilancio assegnati ai Progetti contro la tratta di esseri umani e la creazione di più centri di accoglienza per i minori non accompagnati.

Un altro sviluppo positivo è l’adozione di linee guida per l’identificazione delle vittime della tratta tra i richiedenti protezione internazionale e il coinvolgimento di ONG specializzate nel processo di identificazione delle vittime.

Tuttavia, in base al rapporto, ci sono un certo numero di aree che richiedono un’azione urgente.

Il numero di persone identificate e assistite come vittime della tratta di esseri umani in Italia è rimasto nell’ordine di 1.000, nonostante il significativo aumento del numero di richiedenti asilo e migranti che arrivano nel paese. GRETA esorta le autorità italiane ad aumentare i loro sforzi per identificare proattivamente le vittime della tratta, in particolare a fini di sfruttamento del lavoro. Ciò richiederebbe il rafforzamento delle ispezioni sul lavoro e la fornitura di una formazione supplementare agli ispettori del lavoro, ai membri di altre agenzie ispettive, alle forze dell’ordine, ai pubblici ministeri e ai giudici.

Inoltre, GRETA esorta le autorità italiane ad adottare ulteriori misure per prevenire la scomparsa dei minori non accompagnati o separati, e ad incrementare gli sforzi al fine di identificare i minori vittime della tratta allo scopo delle diverse forme di sfruttamento.

Viene inoltre sottolineata la necessità di centri dedicati per i richiedenti asilo presunti vittime della tratta.

Inoltre, GRETA esorta le autorità italiane ad adottare misure per garantire che i reati di tratta di esseri umani siano indagati e perseguiti in modo efficace, portando a sanzioni proporzionate e dissuasive e a facilitare e garantire l’accesso al risarcimento alle vittime della tratta.

La relazione sottolinea l’importanza di costruire partenariati strategici con le ONG e i sindacati, coinvolgendoli nelle azioni di contrasto alla tratta. Il codice di condotta per le ONG che intraprendono attività sulle operazioni di salvataggio dei migranti in mare dovrebbe essere riesaminato al fine di consentire l’identificazione delle vittime della tratta tra i migranti e i rifugiati in mare e nei porti.

Leggi la relazione:  GRETA_2018_28_FGR_ITA.pdf

 

 

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