Notemodenesi

Non solo in strada ma anche in appartamenti e centri massaggi: sono gli altri
volti della prostituzione a Modena. Il progetto Oltre la strada-oltre lo
sfruttamento interviene con i suoi operatori per cercare le donne ridotte in
schiavitù. Ma non tutte riescono a chiedere aiuto. Secondo di tre pezzi sul tema
della tratta nella nostra città.
“Andiamo sia in strada che al chiuso, per rintracciare anche la prostituzione invisibile. Stimiamo, per difetto, circa
120 donne in provincia tra appartamenti e centri massaggi. Il doppio rispetto alle ragazze che stanno per le
strade”. Da qualche anno a questa parte, probabilmente a seguito di una maggior repressione di quella visibile, la
compravendita del sesso è arrivata nelle case: più nascosta, ma non meno diffusa.
Quando si parla di prevenzione e contrasto del fenomeno della tratta e del grave sfruttamento, a Modena, si parla
dunque di un’attività molto più complessa del semplice monitoraggio degli assi viari ormai famosi per la presenza
delle prostitute. Il Comune è titolare del progetto, istituito nell’ambito del programma regionale “Oltre la stradaoltre
lo sfruttamento“, e volto a intercettare le vittime di grave sfruttamento, riduzione in schiavitù, tratta di esseri
umani. Oltre alla prostituzione, ci sono infatti lavoro forzato, accattonaggio, matrimoni forzati e altre attività
illegali (ma delle molte facce della tratta parleremo un’altra volta). “Per quanto riguarda la prostituzione, da
vent’anni svolgiamo un intervento a bassa soglia di monitoraggio, riduzione del danno e prevenzione sanitaria”,
chiarisce il coordinatore del progetto Franco Boldini. Leggi…

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