I n ma r c i a p e r d i r e No a l l a ma f i a d e l c a p o r a l a t o .

Attualità

Left.it

Una Marcia nazionale per dire No. No allo sfruttamento sessuale accanto a quello lavorativo, alla
riduzione in schiavitù, a condizioni di vita e di lavoro disumane, a violenza fisica e psicologica. E poi a finte
cooperative, abuso dei voucher e buste paga false, a lavoro grigio e nero. Sono tante e diverse le forme in cui
si manifesta il caporalato nel nostro Paese, dal Nord alle campagne del Sud, nei confronti di lavoratrici e
lavoratori stranieri ma anche italiani. Eppure dall’incrocio delle inchieste della magistratura, dei numerosi
report – oggi è stato presentato a Roma il quinto Rapporto Agromafie di Eurispe e Coldiretti – e del lavoro
sul campo di attivisti, giornalisti e ricercatori emergono alcune costanti. Innanzitutto, il caporale è l’ultimo
anello di una catena che salda diversi interessi all’insegna della riduzione dei costi: dalla grande
distribuzione che stabilisce il prezzo, passando per i mediatori e i produttori che cercano di massimizzare il
loro profitto. E spesso nell’affare entrano anche le mafie, che controllano buona parte della filiera, a partire
dai mercati ortofrutticoli, le grandi centrali di raccolta, smistamento e trasporto dei prodotti ortofrutticoli
coltivati in Italia o importati dall’estero. Talvolta con la complicità della politica locale. Leggi…

Menu