India, gli schiavi del tè a meno di due dollari al giorno
Diverse Ong locali denunciano che, negli ultimi 15 anni, sono morti 2.000 lavoratori per malnutrizione. L’India, secondo produttore di tè al mondo, impiega 3,5 milioni di persone nelle piantagioni in condizioni di schiavitù
di MARIA CRISTINA FRADDOSIO
ROMA – Nonostante l’India sia indipendente dal 1947, alcuni settori tardano a emanciparsi dai retaggi dell’epoca coloniale. Eredità indegne, come quella del sistema produttivo del tè, permangono a discapito dei più poveri. Quello nelle piantagioni è un impiego che si tramanda di generazione in generazione. E non soltanto per la maestria degli anziani di cui i successori fanno tesoro, ma – anche e soprattutto – per una sorta di condanna ad vitam aeternam. …leggi
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