Attualità

Repubblica

SONO sbarcati in tanti, 1449 tra profughi e migranti, uomini, donne, minori non accompagnati da non
contare, o meglio accompagnati dalla speranza di farcela o dall’illusione di potercela fare. Uno striscione
all’arrivo: Benvenuti a Napoli.
Anche su questo la rete si divide e il “Benvenuto” diventa uno sfottò, un algoritmo, un pretesto per
raccontare altro, per far dire alla politica parole di fumo, quelle che durano il tempo di uno spot, senza
visione, senza progetto, quelle che si ripetono senza soluzione di continuità, che navigano a vista
sull’emergenza che non è più emergenza, ma struttura di sofferenza voluta e alimentata dalla globalizzazione
della povertà: “non si può non accogliere”, “meglio aiutarli a casa loro”, “bene il primo soccorso ma poi
vanno rispediti a casa”, “disperati che si aggiungeranno al numero dei nostri”. Parole. Leggi…

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