Corriere della Sera

 

L’aggressore era fuggito a bordo di una Bmw. Le giovani donne sono di nazionalità bulgara. Trasportate d’urgenza all’Angelo. Condizioni rimangono gravi

MESTRE – Due prostitute bulgare di 28 e 34 anni sono state accoltellate a Marghera (Venezia) alle 4.20 di martedì mattina e versano in condizioni gravi all’ospedale all’Angelo di Mestre. A far scattare l’allarme una telefonata ai sanitari del Suem 118 che si sono recati sul posto – in località via Fratelli Bandiera, zona nota per la prostituzione a ridosso dell’area chimica – e prestati i primi soccorsi hanno segnalato il fatto alla polizia. Poco dopo è stato fermato un uomo dai carabinieri. E’ un connazionale delle due, Georgiev Asenov Krasimir, 31 anni. Una donna sarebbe stata ferita da quattro coltellate alla schiena, l’altra da tre alla gola. L’aggressione sarebbe avvenuta nell’ambito di una faida tra bande che controllano la prostituzione nel Veneziano

Ad agire un connazionale con un coltello da cucina. Le urla delle vittime, che vivono insieme, hanno allarmato la sorella di una delle due, residente con altre quattro connazionali al piano superiore a quello in cui è avvenuta l’aggressione. La donna è scesa al piano di sotto e ha sorpreso l’aggressore mentre infieriva sulle giovani e che è poi scappato a bordo di una Bmw mentre la testimone chiamava il 113, dando indicazioni utili perchè l’auto fosse rintracciata. Come infatti è accaduto, grazie all’allerta trasmessa dalla sala operativa della Questura a quella dei carabinieri.

La vettura è stata bloccata non lontano dal luogo del duplice tentato omicidio. Sul posto, la squadra mobile e la polizia scientifica. Polizia e carabinieri stanno ora vagliando negli uffici della squadra mobile della Questura lagunare la posizione del fermato. L’uomo, secondo quanto si è appreso dalla squadra Mobile veneziana intervenuta assieme ai carabinieri di Mestre per bloccarlo, non avrebbe una storia criminale in Italia, ma è ricercato dalla magistratura del proprio Paese. Per sfuggire alla cattura, Asenov era scappato prima in Polonia e poi in Spagna. Gli investigatori lo ritengono uno specialista della gestione della prostituzione balcanica. Le indagini sono coordinate dal pm veneziano Lucia d’Alessandro. La faida tra clan dell’Est Europa sarebbe in corso da qualche tempo nell’ambito della «gestione» dell’area di Via Fratelli Bandiera, vicino alla zona industriale, nota per la prostituzione diffusa.

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