Minacce e botte per farle prostituire e “affitti” per le piazzole, sei arresti

Repubblica

Operazione dei carabinieri che hanno sgominato la banda di rumeni che sfruttava ragazze dell’Est Europa

Alle prime luci dell’alba è scattata un’operazione dei carabinieri della compagnia di Civitavecchia che ha portato all’arresto di sei romeni, tra cui due donne, ritenuti responsabili a vario titolo in concorso dei reati di favoreggiamento, sfruttamento e induzione alla prostituzione. I servizi di controllo svolti dai carabinieri sulla via Aurelia hanno consentito di acquisire elementi utili ad avviare l’attività di indagine denominata ‘Zarafu’, condotta tra novembre 2011 e febbraio 2012 dalla stazione dei carabinieri di Passoscuro in collaborazione con il Nor della Compagnia di Civitavecchia.

Le indagini hanno consentito di smascherare un sodalizio criminale costituito da romeni che vivenao tra Ardea e Pomezia, e che reclutavano e sfruttavano la prostituzione di ragazze dell’est Europa, per un giro d’affari di diverse centinaia di migliaia di euro. In particolare il gruppo, dopo aver attirato le ragazze in Italia con l’illusione di un posto di lavoro, le costringeva, con minacce e percosse, a prostituirsi organizzando incontri presso abitazioni da loro individuate ad Ardea e a Fiumicino, in località Aranova, lungo la statale Aurelia, percependo buona parte dei loro guadagni.

Nel corso dell’attività, condotta sia con i tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento, sia con le intercettazioni, è emerso l’intento criminale del gruppo teso ad avere il controllo del mercato della prostituzione sia sulle ragazze ‘controllate’, che su altre che esercitavano liberamente l’attività di prostituzione ad Aranova, pretendendo dalle stesse 300 a settimana come ‘affitto’ delle piazzuole.

L’indagine coordinata dalla Procura di Civitavecchia, per competenza territoriale rispetto alla residenza degli indagati, è stata poi trasferita presso la Procura di Velletri. Il Tribunale di Velletri-ufficio gip ha emesso 6 ordinanze di custodia cautelare. Durante le fasi dell’operazione di questa mattina, i carabinieri hanno anche arrestato una settima persona, parente di uno degli indagati, che ha affrontato i militari nel tentativo di opporsi all’arresto del familiare.

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