Presentazione 2° Rapporto Commissione Europea sui progressi nella lotta alla tratta di esseri umani – Bruxelles, 04 Dicembre 2018

European Commission – Press release

Un’Europa che protegge: la Commissione chiede di proseguire le  azioni per debellare la tratta di esseri umani

Bruxelles, 4 Dicembre 2018

Oggi, la Commissione Europea sta presentando il suo Secondo Rapporto sui progressi fatti nella lotta contro il traffico di esseri umani.

Facendo il punto della situazione delle misure prese a partire dal 2015, il rapporto evidenzia i i principali andamenti nella tratta di esseri umani e delinea le rimanenti sfide che l’UE e gli Stati Membri devono affrontare come questione prioritaria.

Il Commissario per l’Immigrazione, gli Affari Interni, e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, ha affermato: Ogni anno nell’Unione Europea migliaia di persone sono vittime di tratta. Questo accade proprio sotto i nostri occhi – a donne, bambini, cittadini dell’Ue e non-cittadini dell’UE. Nonostante i progressi in alcune aree, c’è una forte necessità di mettere fine alla cultura dell’impunità per gli sfruttatori e per abusa. È il momento che le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie di tutti gli Stati membri intensifichino ulteriormente la cooperazione e applichino debitamente la legislazione esistente per catturare coloro che sono coinvolti in questi crimini atroci, e offrire una protezione equa ed effettiva alle vittime”.

Il Coordinatore Antitratta dell’UE, Myria Vassiliadou, ha detto: “I risultati di questo secondo rapporto sono incoraggianti, ma allo stesso tempo preoccupanti. Sono stati raggiunti molti risultati, ma il nostro fine ultimo è sradicare questo crimine, lo dobbiamo alle vittime. A livello di UE abbiamo una ricca cassetta degli attrezzi pronta per assicurare e rendere effettivo che nessuna vittima resti invisibile.”

Il rapporto mostra che 20.532 uomini, donne e bambini sono stati registrati come vittime di tratta nell’Unione Europea nel periodo 2015-2016. Comunque, il numero attuale è probabilmente significativamente più alto, poiché molte vittime restano non vengono rilevate. Le donne e le ragazze continuano ad essere le più vulnerabili per la tratta (68%), mentre i bambini rappresentano il 23% delle vittime registrate. Il traffico per lo sfruttamento sessuale resta la forma più diffusa (56%), seguito dal traffico per lo sfruttamento lavorativo (26%). Il livello di azioni penali e di condanne è basso, con 5,979 azioni penali e 2,927 condanne riportate, e solo 18 condanne per aver usato consapevolmente i servizi forniti dalle vittime. Il rapporto evidenzia inoltro un aumento della tratta di esseri umani all’interno degli Stati Membri e un target di vittime giovani e con disabilità. Inoltre, viene notato l’utilizzo di internet e dei social media per reclutare le vittime, nonché il rischio amplificato di traffico di persone nel contesto della migrazione.

Nonostante ci siano stati miglioramenti certi, particolarmente in relazione alla cooperazione transnazionale (dimostrata dagli sforzi congiunti di Europol e Eurojust), il fenomeno continua ad evolversi. Di conseguenza, la Commissione delinea per gli Stati Membri una serie di aree prioritarie su cui concentrarsi per combattere la tratta di esseri umani:

  • Miglioramento della raccolta dati: gli Stati Membri devono migliorare la raccolta e la registrazione dei dati, in particolare in merito al genere, l’età, la forma di sfruttamento, la cittadinanza delle vittime e degli sfruttatori, nonché l’assistenza e la protezione;

  • Contrastare la cultura dell’impunità: le normative dell’UE consentono di penalizzare coloro che usano consapevolmente i servizi offerti dalle vittime, e la Commissione incoraggia gli Stati Membri ad applicare questi provvedimenti all’interno delle loro legislazioni nazionali;

  • Promuovere una risposta coordinata: gli Stati Membri devono continuare a rafforzare l’applicazione della legge transnazionale e la cooperazione giudiziaria, ed allo stesso tempo promuovere la cooperazione anche con gli Stati che non fanno parte dell’UE;

  • Assicurare l’accesso delle vittime alla giustizia: gli Stati Membri sono incoraggiati a rendere effettiva la legislazione nazionale garantendo strumenti per una prima identificazione delle vittime, fornendo accesso alla compensazione, e promuovendo una formazione appropriata e lo sviluppo di capacità di professionisti competenti.

Dopo la pubblicazione di un primo rapporto sui progressi, la Commissione ha preso numerose misure per contrastare la tratta di esseri umani e continuerà ad assistere gli Stati Membri nei loro sforzi, sia attraverso un supporto finanziario che attraverso misure operative.

Background

La tratta di esseri umani è una violazione dei diritti fondamentali, ed è esplicitamente proibito dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La Direttiva Antitratta dell’UE adottata nel 2011 ha presentato un approccio centrato sulla vittima, specifico per genere e sensibile ai minori per contrastare la tratta di esseri umani, stabilendo disposizioni solide sulla protezione, l’assistenza e il supporto delle vittime, in aggiunta alla prevenzione e persecuzione del crimine. In base alla Direttiva, gli Stati Membri devono rapportare al Coordinatore Antitratta dell’UE, che a sua volta contribuisce ai progressi del rapporto semestrale della Commissione.

Il 4 Dicembre 2017, la Commissione ha pubblicato una Comunicazione delineando le sue azioni prioritarie per affrontare la tratta di esseri umani. Il rapporto odierno include un aggiornamento sulle azioni fatte in base alla Comunicazione e i suoi risultati alimenteranno la futura realizzazione della Comunicazione. Il rapporto odierno inoltre include un aggiornamento sull’applicazione delle norme dell’UE sui permessi di soggiorno delle vittime di tratta (Direttiva 2004/81/EC).

Per maggiori informazioni:

20181204_com-2018-777-report_en

20181204_swd-2018-473-commission-staff-working-document_en

20181204_data-collection-study

Sito della Commissione Europea: Together against trafficking in human beings

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