La Repubblica

La mappa della questura: arrivano dalla Spagna e restano poco. C’è un turnover continuo

Nessuna crociata, nessuna missione impossibile perché si sa che a far “fallire ” il mestiere più antico del mondo ci hanno provato in tanti e nessuno ci è mai riuscito. Studiare, arginare e quando possibile reprimere la prostituzione, utilizzando tutti gli strumenti legislativi, questo si può fare. È nato per questo il pool della polizia formato da Commissariato Centro, Ufficio Immigrazione della Questura e Squadra Mobile che ha l’obiettivo di mappare il fenomeno nella zona della Maddalena e Gramsci, fare un censimento sulla nazionalità delle lucciole e capire cosa nasconde nell’ambito della lotta al degrado. Sono quasi un centinaio le donne identificate. L’80% sono ecuadoriane e colombiane, il 20% africane, le italiane si contano sulle dita di una mano, e lavorano in tutti i vicoli sotto via Garibaldi. “Analizzando ogni singola posizione, è emerso un dato nuovo e singolare: la quasi totalità ha un permesso di soggiorno come badante rilasciato in Spagna, quindi da un paese comunitario, che vale anche in Italia”, spiega Delia Bucarelli, dirigente del Commissariato Centro. È evidente, che è solo un escamotage e che all’origine c’è un giro strano. “Poi vengono qui a vendersi nei bassi, rimangono qualche mese, al massimo tre, ripartono e almeno due terzi le perdiamo di vista. Una rotazione che rende il nostro lavoro ancora più difficile”. Perché? “Non facciamo in tempo a identificarle, che sono sparite. Quando ci imbattiamo in situazioni così anomale, in cui è evidente che il permesso non c’entra nulla con il lavoro, contattiamo l’ufficio immigrazione, che a sua volta segnala la questione alle autorità spagnole che hanno rilasciato il documento perché sono le uniche che possono revocarlo. Abbiamo un filo diretto con loro e analizziamo ogni caso che ha come fine la revoca del documento. Lavorando in sinergia riusciremo a diminuire il numero delle prostitute che hanno invaso il Centro storico perché, è bene ricordarlo, la prostituzione non è reato e abbiamo le armi spuntate”. False badanti, ma anche finti permessi per il ricongiungimento familiare e matrimoni di convenienza. Iniziamo dal primo caso. “Il ricongiungimento è forse l’espediente meno usato, mentre il filone dei matrimoni è di “interesse”. “Posso solo dire che pochi giorni fa ci siamo imbattuti nel caso di una ecuadoriana che abitava appunto a Genova e il marito era a Catania “. Ma c’è anche chi paga fino a 5000 euro per sposarsi con un italiano “e poi dopo pochi mesi si separa”. “Noi controlliamo se di fatto vivono insieme e in caso contrario segnaliamo l’anomalia in Questura”. Sono le africane quelle che più di tutte non sono in regola. “Qui ci troviamo davanti a casi di clandestinità e scatta l’espulsione “. In questi giorni il blitz in vico Rosa in cui sono state controllare venti prostitute, ha aperto un nuovo scenario. “Abbiamo trovato poche italiane, le sudamericane erano come sempre in numero enorme. Abbiamo controllato i documenti, è emerso che i permessi erano per badanti o di ricongiungimento. Ora l’ufficio Immigrazione sta valutando se sono venuti meno i requisiti per procedere alla revoca del permesso di soggiorno rilasciato in Italia”. Per chi non è residente, scatterà il foglio di via. “Quello che stiamo facendo  –  precisa Delia Bucarelli  –  rientra anche nella lotta al degrado che
ci chiedono i cittadini”.

 

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