Il Tempo.

POMEZIA La Squadra mobile della questura di Roma ha eseguito 9 provvedimenti restrittivi a carico di cittadini stranieri responsabili di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento, induzione e allo sfruttamento della prostituzione, anche minorile. Tre ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip di Roma, sono state eseguite tra Pomezia e Roma, mentre 6 fermi di indiziato di delitto sono stati effettuati nei comuni di Albano, Ardea e Pomezia. I provvedimenti sono giunti al termine di un’intensa attività investigativa condotta dalla Squadra mobile di Roma a partire da marzo sotto la direzione del Sostituto Procuratore Laudia Terracina della Procura della Repubblica di Roma. Le vittime, tutte giovanissime donne romene, una delle quali minorenne, venivano costrette dai propri connazionali a prostituirsi durante il giorno lungo le strade consolari Ardeatina e Laurentina. Le donne erano sottoposte dai propri sfruttatori, ai quali in alcuni casi erano legate da vincoli affettivi, a continue vessazioni e minacce, come fossero «cose» soggette al diritto di proprietà, ridotte e mantenute in un continuo stato di soggezione. Gli inquirenti hanno preso le mosse da alcune dichiarazioni rese da una di loro nel corso di un controllo di polizia ed hanno, successivamente, permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata gerarchicamente, evidenziando per ogni associato un ruolo specifico. Al vertice della struttura C. V., il quale stabiliva le tariffe, concedeva i permessi e assegnava i posti.

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