Attualità

La Nuova Sardegna

(salv.mart.)

SINISCOLA. Il fenomeno è così esteso che si fatica a quantificarlo. Donne avviate alla prostituzione, persone cadute nelle maglie del traffico d’organi, bambini rapiti per gli scopi più abietti: quando si parla di violazione dei diritti e di tratta degli esseri umani, l’elenco è tanto lungo quanto agghiacciante.

Ieri mattina se n’è parlato all’Istituto tecnico Luigi Oggiano, proclamata scuola anti-violenza. In tanti hanno risposto all’invito lanciato dalla consigliera di parità della Provincia di Nuoro e subito accolto dalla preside, Mariantonietta Ferrante. La campagna contro la tratta delle persone ha avuto una portavoce d’eccezione. All’Oggiano è infatti intervenuta l’europarlamentare Francesca Barracciu, che ha rimarcato con forza come l’impegno per la difesa e la tutela delle persone sia un dovere di tutti. Lei lo sta facendo anche nel Parlamento europeo.

«Ma ognuno, nel suo piccolo – ha detto Barracciu – deve impegnarsi contro la violazione dei diritti. Solo così si può estirpare questo fenomeno, uno dei grandi mali d’oggi».

Un’esortazione sacrosanta, motore di un lungo dibattito. Assieme alla consigliera di parità Laura Franca Lampis, hanno partecipato al convegno la presidente del consiglio provinciale di Nuoro, Daniela Forma, il capitano dei carabinieri di Siniscola, Andrea Senes, la coordinatrice dell’unità di strada “Figlie delle carità”, Corine Vigo, il vicesindaco Lucio Carta, l’assessore Danila Pusceddu, docenti e studenti. Non è riuscita ad esserci la scrittrice Isoke Aikpitanyi, vittima della tratta, che ha descritto la sua esperienza in svariati libri, al centro di un concorso letterario della scuola. All’Istituto Oggiano è stato idealmente piantato un seme: quello della libertà e del rispetto degli altri. Per costruire un mondo migliore. 

 

Menu