MARIACHIARA GIACOSA Q uello dello sfruttamento dei lavoratori durante la vendemmia delle uve di moscato, a Canelli nell’astigiano, è solo l’ultimo degli episodi di denuncia del caporalato in Piemonte. Ci sono state le donne nei campi di pomodori della valle Scrivia, che si facevano la guerra per due euro all’ora. I raccoglitori di albicocche, ammassati ogni anno nelle tendopoli a Saluzzo da primavera e fino ad autunno inoltrato. E, un mese fa, il bracciante romeno nemmeno cinquantenne morto nella serra a 40 gradi dove stava da ore raccogliendo i peperoni. Episodi denunciati a più riprese dalla Flai Cgil e che ora anche la Regione ha deciso di affrontare. La parola d’ordine è prevenzione. Nei prossimi giorni le aziende agricole del Piemonte riceveranno un vademecum dove vengono spiegate, punto per punto, le leggi e le diverse tipologie contrattuali possibili in agricoltura, diritti e doveri del datore di lavoro e del dipendente. …leggi
“Un vademecum per combattere il caporalato in agricoltura”
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