IL TEMPO

Il sogno di trovare un lavoro in Italia, la realtà dell’accattonaggio al quale sarebbe stata spinta da alcuni lontani parenti che la ospitavano. E poi l’incubo di un rapporto sessuale al quale

Il sogno di trovare un lavoro in Italia, la realtà dell’accattonaggio al quale sarebbe stata spinta da alcuni lontani parenti che la ospitavano. E poi l’incubo di un rapporto sessuale al quale sarebbe stata costretta dopo essere stata picchiata con calci e pugni. Una storia quella denunciata da una romena 55enne e per la quale sono stati indagati tre suoi connazionali, dai contorni ancora tutti da chiarire. Tanto che qualche settimana fa il gip del Tribunale di Teramo, al termine dell’incidente probatorio in cui sono state ascoltate tutte le parti in causa, ha disposto un saggio grafico sul cartello con il quale i tre uomini, accusati a vario titolo e in base alle diverse posizioni di violenza sessuale e sequestro di persona, l’avrebbero mandata a mendicare. Secondo la donna, che durante l’incidente probatorio si sarebbe contraddetta su alcuni punti, quel cartello gliel’avrebbero scritto proprio i suoi aguzzini (che per spingerla all’accattonaggio l’avrebbero tenuta tre giorni legata in casa). E quel saggio grafico disposto dal gip dovrebbe dunque servire proprio a valutare l’attendibilità della donna e del suo racconto.

I fatti denunciati dalla donna risalirebbero alla Pasqua di quest’anno quando la 55enne romena sarebbe arrivata per la seconda volta in Italia, ospite di lontani parenti residenti nel teramano, alla ricerca di un lavoro. Senza immaginare che la sua vita si sarebbe trasformata in un incubo. Tanto da venire segregata in casa per tre giorni ed essere successivamente mandata sulla strada a chiedere l’elemosina. Ma non solo. Secondo quanto denunciato dalla donna, infatti, uno dei tre connazionali in due occasioni l’avrebbe costretta ad un rapporto sessuale. Un rapporto che la prima volta sarebbe stato preceduto da schiaffi e pugni proprio per spingerla ad accettare il rapporto. Accuse gravi che hanno portato all’apertura di un fascicolo e all’iscrizione dei tre uomini nel registro degli indagati e che nelle scorse settimane gli inquirenti hanno cercato di cristallizzare nel corso di un incidente probatorio. Con il gip che al termine dell’udienza ha disposto un saggio grafico sul cartello.

 

 

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